Formula 1

Stagione 2024

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    Dopo tre gare della nuova stagione la Mercedes non è mai sembrata così in crisi, smarrita, disorientata.
    Lo stesso Toto Wolff dopo lo zero del GP di Melbourne ha affermato: “Dobbiamo rimboccarci le maniche e lavorare, mi darei un pugno in faccia, non ci sono motivi per essere ottimisti ad oggi“. La scuderia attuale è lontana parente di quella che ha dominato la scena per otto anni consecutuvi, regina incontrastata dell’era ibrida. Dopotutto è “colpa” della Mercedes se la FIA ha varato il regolamento ad effetto suolo, per avvicinare il gruppo e rendere la massima categoria meno prevedibile, dando invece il là al dominio Red Bull (e questa è una storia che conosciamo).

    Finora la Mercedes con le auto ad effetto suolo non s’è mai trovata a proprio agio. D’altronde le sue fortune la squadra di Brackley nei suoi anni d’oro le aveva costruite sulla potenza del suo motore, sul telaio, su un gruppo di ingegneri che sapeva lavorare in modo impeccabile di concerto, seguendo le indicazioni del fuoriclasse Lewis Hamilton.

    La squadra anglo-tedesca, dal 2022, si è completamente persa. Da quando ha messo in pista quella W13 che saltellava impazzita sui rettilinei, a riprova dell’obiettiva difficoltà a trovare la giusta quadra con l’effetto suolo, e con la singolare carrozzeria a zero pance. Pance poi apparse come per magia a metà 2023, a cavallo poi del ritorno di James Allison nel ruolo di direttore tecnico per risollevare le sorti di un top team, con l’allora direttore Elliott a pagare lui per tutti.

    Ma Mercedes è riuscita dove in pochi avrebbero creduto: ha sbagliato la terza monoposto consecutiva, con l’aggravante non solo della recidiva, ma dell’aver creduto di aver compreso e risolto i propri problemi, di aver capito come tenere incollata l’auto a terra senza saltellare e come sfruttare le gomme. Addirittura dopo prove invernali non certo esaltanti – almeno da ciò che abbiamo osservato noi dall’esterno – James Allison si sbilanciò asserendo che secondo i suoi calcoli le Frecce d’argento erano la seconda forza per ciò che riguardava il ritmo sul long run.

    Una previsione ardita, che gli si è ritorta contro. Allison aveva previsto una W15 consistente sul passo, mentre Bahrain, Arabia Saudita e Australia hanno detto l’esatto contrario, con la monoposto di Brackley in grandissima difficoltà sulla distanza e con le gomme. Con le parole proferite dal DT a margine dei test invernali che sono diventate oggetto di ironia. Anche i piloti, dal canto loro, stanno vivendo un momento difficile.

    George Russell fino all’incidente nel finale del GP di Melbourne ha fatto ciò che poteva, con gare buone ma senza particolari sprazzi. Lewis Hamilton, complice un naturale processo di distacco dalla scuderia in vista del passaggio alla Ferrari, si è dimostrato sin da subito sfiduciato, scettico, demotivato. Il termometro dell’umore, ma anche della scelta, di Hamilton rende l’idea di come ad oggi dalle parti di Brackley ci sia una sensazione di sfiducia dilagante.

    Mercedes dà l’idea di non credere lei in primis ai propositi di riscossa da tempo sbandierati. Il team anglo-tedesco sta affrontando problemi di correlazione dati tra virtuale e pista, tra simulazione e rendimento sull’asfalto, che fino a qualche tempo fa aveva soltanto letto sui giornali a proposito della Ferrari. Proprio Maranello pare stia facendo il percorso inverso alla Mercedes, avendo trovato finalmente la giusta direzione nello sviluppo dei suoi concetti.

    Il fallimento della Mercedes per certi versi è clamoroso; per grandezza, risultati recenti e nobiltà della scuderia è un tonfo quasi senza precedenti, un ridimensionamento inaspettato e drastico. E’ cambiato il direttore tecnico, ma non sono cambiati i risultati, anzi i problemi sembrano aggravati, e molte squadre si sono ormai adattate molto meglio al regolamento in vigore ormai da due anni. E richiamandoci alla livrea mista di quest’anno, il futuro è più nero che d’argento.

     
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    L’ultima gara, andata in scena lo scorso weekend all’Albert Park di Melbourne, ha riportato la Ferrari a dettare legge in pista. La scuderia del Cavallino ha infatti conquistato una grande doppietta firmata Carlos Sainz-Charles Leclerc. Lo spagnolo, ancora una volta dopo il trionfo di Singapore del settembre 2023, si è ripetuto interrompendo la striscia di vittorie consecutive della Red Bull che in Australia ha dovuto pagare dazio con Max Verstappen costretto al ritiro a causa di un problema ai freni.


    Frederic Vasseur, nell’intervista andata in onda ieri durante l’edizione serale del TG1, ha ammesso come l’obiettivo della Ferrari sia quello lottare per entrambe le corone iridate in particolar modo per il Mondiale costruttori. Ricordiamo che Maranello non scrive il proprio nome sull’albo d’oro della Formula 1 dal 2007 per quel che riguarda il titolo piloti, l’ultimo a riuscirci è stato Kimi Raikkonen, mentre la coppa marche manca dal 2008.

    La Rossa, in questi primi tre appuntamenti del 2024, è stata tra le protagoniste in pista fornendo ottime prestazioni che hanno sottolineato la bontà tecnica della SF-24 rispetto alla precedente vettura.

    “Ho grande rispetto per Carlos (Sainz), come uomo e come pilota – ha dichiarato Vasseur – Quando gli ho detto di Hamilton ci siamo promessi che avremmo spinto fino all’ultima curva dell’ultima gara. La macchina di quest’anno è più facile da guidare e da capire come si comporta. Non dà sorprese, usura meno le gomme e permette di attaccare”.

    Vasseur, continuando a discutere della prestazione in Australia, ha aggiunto: “I weekend non saranno tutti come Melbourne, ma quello che chiedo è di non fare errori e di migliorare un passo alla volta e di conservare la stessa determinazione. Se la Ferrari può competere per il Mondiale costruttori? Si, questo è l’obiettivo e batterci anche per il Mondiale piloti: forse quest’anno è un po’ presto, vedremo.

    Sulla prossima gara, in programma in Giappone sul tracciato di Suzuka domenica 7 aprile: “Se porteremo aggiornamenti? No, è troppo presto – ha precisato il team principal della Ferrari – Il nostro compito è capire bene la macchina e tirare fuori il massimo, ma non l’abbiamo ancora fatto”.

     
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    Per la seconda gara consecutiva, la Haas ha chiuso in zona punti, ma questa volta lo ha fatto con entrambe le macchine: Hulkenberg e Magnussen si sono classificati in nona e decima posizione, approfittando sicuramente dei ritiri e problemi dei top, ma questo vuol dire comunque fare meglio degli avversari diretti, replicando, anzi, migliorando quanto visto a Jeddah. Il tedesco è scattato dalla sedicesima posizione con le hard, allungando il primo stint rispetto agli altri e sorpassando Magnussen, il quale è comunque riuscito a tenere il passo piazzandosi alle spalle del compagno di squadra e mettendosi davanti ad Albon, unica Williams in gara e ancora con zero punti in classifica. Dopodiché, l’incidente di Russell ha favorito anche il danese, e adesso la squadra statunitense occupa il settimo posto in classifica costruttori, scavalcata sì dalla Racing Bulls, ma comunque ben piazzata rispetto alle attese della vigilia di questo mondiale.


    “Gara fantastica con due macchine a punti, non accadeva da Austria 2022 – ha detto Ayao Komatsu, team principal della Haas. Dopo le qualifiche non esaltanti, mi aspettavo un passo migliore, ma addirittura avere due vetture in top dieci è meglio di quanto pensassi. Questo dimostra come bisogna essere lì per cogliere ogni opportunità. Devi fare tutto alla perfezione per occupare le ultime posizioni disponibili. Non siamo stati perfetti, quindi possiamo migliorare, ma sono molto felice per la squadra. Sia Nico che Kevin hanno fornito una prestazione brillante, così come i ragazzi al pit-stop, quando la situazione si è rivelata più critica, portando i nostri piloti davanti alla concorrenza. Gran lavoro di squadra, sono molto felice”.

     
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    Il Gran Premio d’Australia che si è disputato la scorsa domenica ha visto una fantastica doppietta della Ferrari e il fatto che Red Bull sia uscita sconfitta con il ritiro di Max Verstappen e Sergio Perez arrivato al traguardo con un distacco di un minuto da Carlos Sainz, non devono affatto togliere i meriti alla scuderia di Maranello. L’anno scorso a Melbourne Ferrari era uscita con uno zero ed un quarto posto. In merito a questo, il team principal della Mercedes, Toto Wolff, amico di Frederic Vasseur, si è detto felice per il successo della Ferrari.

    “Prima di tutto, sono felice per la Ferrari -ha dichiarato a Motorsport.com- sono felice per Fred, se lo merita. L’anno scorso, stavamo volando insieme e sul volo da Dubai a Melbourne con Emirates, aveva una vertebra della spina dorsale che saltava fuori e non riusciva a sedersi o dormire. È rimasto in piedi sull’aereo per 13 ore. Poi, una delle sue auto si è schiantata e l’altra è finita in quarta posizione, un disastro. Aveva la pressione di tutta l’Italia e ora ha fatto una doppietta. Per quanto io odi la nostra situazione, Fred, l’Italia e la Ferrari meritano questo successo. Carlos se lo merita non solo per il recupero dopo l’intervento ma anche per come ha affrontato il licenziamento. Si può vedere cosa può fare un potere umano quando ne ha bisogno”.

     
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    Sergio Perez non ha dubbi. Anche se Max Verstappen fosse rimasto in gara, con l’olandese che si è dovuto ritirare nei primissimi giri della corsa a causa di una problematica legata all’impianto frenante, la Ferrari avrebbe comunque conquistato la vittoria nel Gran Premio d’Australia con Carlos Sainz.

    Il messicano, discutendo dell’ultima gara andata in scena all’Albert Park di Melbourne dove è stato protagonista di una corsa difficile, ha sottolineato come Ferrari e McLaren siano risultate più competitive su una pista come quella australiana.

    “La Ferrari avrebbe vinto la gara anche senza il ritiro di Verstappen – ha ammesso Perez ai microfoni di Sky Sports F1 – Non avevamo ritmo, abbiamo faticato fin dall’inizio della gara”.

    Il messicano, continuando con la propria analisi, ha poi aggiunto: “Ferrari e McLaren sono state un passo davanti a noi. Non siamo riusciti a sfruttare la finestra. C’è del lavoro da fare in vista dei prossimi appuntamenti. Quello di Melbourne è un asfalto unico e per tutto il weekend non siamo riusciti a gestire il miglior livello di grip possibile”.

     
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    Il 2024 chiuderà il rapporto professionale tra Ferrari e Carlos Sainz e di conseguenza tra lo spagnolo e l’attuale compagno di squadra Charles Leclerc. Il monegasco, che con il secondo posto ottenuto domenica scorsa all’Albert Park ha permesso alla scuderia del Cavallino di tornare ad ottenere una doppietta nell’appuntamento australiano dopo ben vent’anni, ha discusso del talento di Sainz che gli permetterà senza problemi di trovare la soluzione migliore per il proseguimento della propria carriera in Formula 1.

    Come accaduto lo scorso sul tracciato cittadino di Singapore, anche domenica scorsa Sainz è riuscito a interrompere con una vittoria la striscia di vittorie consecutive della Red Bull. Lo spagnolo, costretto al forfait nel precedente appuntamento di Jeddah a causa di un’improvvisa operazione di appendicite, è stato protagonista all’Albert Park di una prestazione incredibile che lo ha portato a dominare la corsa fino alla bandiera a scacchi.

    “Penso che tutti conoscano il valore di Carlos all’interno del paddock – ha dichiarato Leclerc, citato da Formula1.com – È uno dei piloti più quotati ed è stato estremamente competitivo ogni volta che è salito su una vettura di Formula 1. Lo ha mostrato più volte, quindi non penso che sia sottovalutato”.

    Il monegasco, completando il proprio discorso, ha poi aggiunto: “Ecco perché ho detto più volte che non sono troppo preoccupato per il suo futuro, perché sono sicuro che tanti team principal stiano parlando con lui. E sono sicuro che avrà tante opportunità. Dovrà solo fare la scelta migliore per la sua carriera”.

     
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    Quella andata in scesa domenica scorsa in quel di Melbourne è stata un’alba dolcissima per la Ferrari. La scuderia del Cavallino è infatti tornata a conquistare una doppietta che mancava da ben due anni, da quella (illusoria) firmata in Bahrain 2022, addirittura venti se si pensa al solo appuntamento dell’Albert Park.

    Discutendo dell’uno-due firmato una settimana fa, Charles Leclerc ha ammesso come la vittoria era una sensazione che si respirava all’interno del box della Rossa già all’inizio del weekend quando la SF-24 aveva destato ottime sensazioni per quel che riguarda ritmo e gestione gomme.

    “È stato estremamente importante – ha dichiarato Leclerc, citato da RacingNews365, sul successo colto dalla Ferrari a Melbourne – Era da molto tempo che non avevamo il ritmo per tenere sotto controllo la Red Bull, perché non sappiamo quale fosse il vero ritmo di Max. Ma devo dire che fin dalla prima sessione di libere sapevamo che la pole position e la vittoria della gara erano possibili perché avevamo un ottimo degrado delle gomme e un ottimo ritmo, questo è un segnale molto incoraggiante”.

    Al tempo stesso però il monegasco non si lascia andare a facili entusiasmi, la Red Bull resta la monoposto favorita: “Ma se guardiamo alle prime tre gare, due di queste le hanno dominate. Abbiamo ancora molto lavoro da fare, ed è quello che ci siamo prefissati come squadra. Dobbiamo cogliere le chance come avvenuto in Australia. Guardando indietro alle prime tre gare, non ce n’è stata una in cui non abbiamo massimizzato il risultato. Dobbiamo farlo perché non potremo contare sempre su una macchina migliore della Red Bull, soprattutto in gara”.

     
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    La pista di Melbourne ha riportato la Ferrari sul gradino più alto del podio dopo il Gran Premio di Singapore ed in entrambi i casi i successi portano la firma di Carlos Sainz. Nonostante la grade prestazione fornita all’Albert Park dalla Rossa, che non otteneva una doppietta da Bahrain 2022 e addirittura da vent’anni nella terra dei canguri, lo stesso pilota spagnolo predica calma.

    Sainz infatti, che al termine della stagione concluderà la propria esperienza in Ferrari iniziata nel 2021 per far posto al sette volte campione del mondo Lewis Hamilton, ha ammesso che è in attesa di quegli sviluppi che dovrebbero permettere (il condizionale è più che mai d’obbligo in questi casi) alla squadra del Cavallino di poter ambire a lottare costantemente per la vittoria con la Red Bull.

    “La nostra macchina ha funzionato davvero bene in questo fine settimana – ha dichiarato Sainz nel post gara di Melbourne, citato da Autosport – Ma sarà difficile mantenere tutto questo su ogni pista fino a quando non introdurremo un aggiornamento per colmare quel divario che abbiamo visto in Bahrain e Jeddah”.

    Lo spagnolo, continuando con la propria analisi, ha aggiunto: “Ma in Australia, fin dal primo giro, sembrava una macchina vincente. E anche se la Red Bull si era dimostrata veloce e in pole, quel tempo in qualifica non era fuori dalla nostra portata”.

    L’ex McLaren proseguendo il proprio intervento ha detto: “Ci saranno piste in cui siamo competitivi, come accaduto l’anno scorso. E quest’anno sembra che il nostro ritmo di gara sia migliore anche su quelle piste in cui siamo più forti. E insieme ad un buon programma di sviluppo spero che potremo sfidare la Red Bull più spesso”.

     
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    La McLaren ha annunciato oggi una serie di aggiornamenti organizzativi all’interno del suo team di Formula 1. Rob Marshall assumerà il ruolo di capo progettista; Neil Houldey diventerà direttore tecnico lato ingegneria; Peter Prodromou continuerà nel suo ruolo di direttore tecnico per quanto riguarda l’Aerodinamica. Il dipartimento Concept and Performance sarà ottimizzato per concentrarsi sulle prestazioni e sarà guidato dal direttore tecnico delle performance. Andrea Stella assumerà questo ruolo ad interim fino alla conferma dell’incarico a tempo indeterminato. Nell’ambito di questi cambiamenti, e in seguito a una serie di discussioni, David Sanchez ha lasciato la squadra dopo il suo arrivo, ufficializzato un anno fa ma effettivo dal 1° gennaio 2024 a seguito dell’addio in Ferrari con l’avvento di Frederic Vasseur.

    Leggi anche: Ferrari, confermato l’addio di Sanchez (9 marzo 2023)
    “Questo è ulteriore passo nell’evoluzione della struttura dell’Ufficio Tecnico e del modello di lavoro all’interno del team ha dichiarato Andrea Stella, team principal della McLaren. Dimostra l’impegno a migliorare costantemente le nostre capacità tecniche e i flussi di lavoro per una maggiore efficienza ed efficacia. A seguito di discussioni ponderate tra David Sanchez e la direzione del team, è stata presa la decisione reciproca della separazione tra le parti. Dopo la nostra riflessione, è diventato evidente che il ruolo, le responsabilità e le ambizioni associate alla posizione di David non erano in linea con le nostre aspettative originali quando ha accettato di unirsi a noi nel febbraio 2023. Riconoscendo questo disallineamento, sia David che io abbiamo convenuto che sarebbe stato meglio separarci ora, in modo da consentirgli di perseguire altre opportunità che sfrutteranno meglio l’intera portata e l’ampiezza delle sue competenze straordinarie. Apprezziamo molto e con gratitudine il contributo che David ha dato durante il suo periodo relativamente breve con noi, e gli auguriamo il meglio per i suoi impegni futuri”.


    “Sono grato di essere stato parte di questa squadra – ha detto Sanchez. Sebbene il ruolo che avevamo immaginato e che avevamo concordato non fosse in linea con la realtà della posizione che ho ricoperto, lascio con rispetto per la leadership, ammirazione per la dedizione di miei colleghi, e apprezzamento per l’apertura e l’onestà con cui abbiamo discusso e siamo arrivati a questa decisione. Auguro a questa squadra enormi successi mentre continua la scalata verso il vertice. Non vedo l’ora che arrivi la mia prossima sfida all’interno della Formula 1″.

     
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    Domenica 7 aprile torna in pista il circus della Formula 1 con il quarto appuntamento del Mondiale 2024. La doppietta Ferrari a Melbourne ha ridato vita a una competizione che dopo due gare sembrava già essere indirizzata. A Suzuka, infatti, Charles Leclerc e la scuderia di Maranello arrivano a soli 4 punti di distacco da Max Verstappen e Red Bull nelle rispettive classifiche piloti e costruttori, ragion per cui ci si attende un weekend di emozioni in terra nipponica. L’appuntamento, tra l’altro, è stato anticipato a inizio stagione rispetto al tradizionale calendario della Formula 1, accorpandolo quindi al primo tour con il circus che dal Medio si trasferisce in Estremo Oriente e che prevede come prossimo appuntamento quello di Shanghai, in Cina.



    Formula 1: il GP del Giappone in diretta TV e streaming
    Il weekend del Giappone di Formula 1 sarà trasmesso integralmente in diretta TV su Sky Sport F1, mentre in streaming l’appuntamento live è sulle piattaforme di Sky Go e Now. Su TV8 (anche in streaming sul sito ufficiale Tv8.it), invece, si potranno seguire in differita solo le qualifiche e la gara.


    Circuito di Suzuka: curiosità e favoriti
    La pista giapponese di Suzuka misura 5,807 km e per completare la gara di 307,471 serviranno in totale 53 giri. È presente una zona DRS e 12 curve. Inaugurato nel 1962, questo tracciato ha iniziato a ospitare la Formula 1 a partire dal 1987, ad eccezione di sole due edizioni, quelle del 2007 e del 2008, quando il circus ha vissuto una parentesi nel rinnovato Fuji Speedway. Non disputate per via dell’emergenza Covid le due edizioni del 2020 e 2021. Il record della pista in gara regge dal 13 ottobre 2019 quando a registrarlo fu Lewis Hamilton su Mercedes in 1’30″983.




    Lo scorso anno a dominare Suzuka fu la Red Bull di Max Verstappen, che chiuse la corsa davanti alle McLaren di Lando Norris e Oscar Piastri; solo quarto e sesto posto per le due Ferrari, rispettivamente con Charles Leclerc e Carlos Sainz. Quest’anno, però, la nuova Rossa sembra essere più adatta alle curve ad alta velocità, ragion per cui potrebbe esserci qualche chance in più di vedere una gara equilibrata, anche se la Ferrari non vede la vittoria in Giappone dal lontano 2004 con Michael Schumacher. Dal 2009 a oggi è stato sostanzialmente un dominio Mercedes-Red Bull, con una sola parentesi McLaren. Lo storico pilota tedesco è il recordman del GP del Giappone con 6 vittorie e ben 8 pole position. Alle sue spalle troviamo, per quanto riguardi i successi in gara, Lewis Hamilton (5) e Sebastian Vettel (4), che è però secondo nella graduatoria delle pole con 5 partenze dalla prima casella. La McLaren comanda nella classifica dei successi totali, ovvero 9 contro i 7 della Ferrari e i 6 di Red Bull e Mercedes. La scuderia di Maranello vanta però la prima piazza nelle pole con ben 10 partenze dalla prima posizione in griglia.



    DIRETTA SKY SPORT

    Venerdì 5 aprile

    04:30 Prove Libere 1

    08:00 Prove Libere 2

    Sabato 6 aprile

    04:30 Prove Libere 3

    08:00 Qualifiche

    Domenica 7 aprile

    07:00 Gara F1

    Differita TV8

    Sabato 6 aprile

    15:30 Qualifiche

    Domenica 7 aprile

    15:30 Gara

     
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